domenica 26 aprile 2009

L'inserimento lavorativo per persone disabili oggi non è più un'utopia, anche per disabilità di tipo psichico- intellettivo, come afferma uno psichiatra di Torino infatti : i malati psichici vanno inseriti nella società attraverso il lavoro dato che non c'è effetto più devastante per la malattia che la perdita delle capacità professionali.

E proprio per rispondere a questa esigenza sono sorti in tutto il territorio nazionale grazie ad associazioni e cooperative sociali una serie di ristoranti gestiti da ragazzi disabili;a questa bellissima iniziativa si sono convertite città come Roma ,Firenze,Torino,Padova e molte altre.

Personalmente trovo molto azzeccata l'idea del ristorante/bar come ingresso lavorativo e sociale in quanto si tratta di un'attività innanzitutto pratica e che va a sviluppare una certa manualità e fantasia proprio attraverso gli alimenti e sicuramente perchè si tratta di un'attività che consente l'interazione diretta con le persone, che è fondamentale per persone che troppo spesso si sono sentite isolate e lasciate in disparte.

Queste oppurtunità servono prima di tutto alla persona disabile a cui viene data la possibilità di esprimersi attraverso il lavoro e allo stesso momento di crescere e sentirsi utile come un qualsiasi altro lavoratore ma è importante anche ad aprire gli occhi a chi questa possibilità non gliela voleva dare.

Voglio rimandarvi ai seguenti link:

http://www.associazionesipario.it/

http://www.lalucciola.org/

http://www.lalocandadeigirasoli.it/

http://www.caffebasaglia.org/

http://www.harissa.it/

giovedì 16 aprile 2009

L'indipendenza economica e l'inserimento nel mondo del lavoro sono due cose importantissime per la persona e per la persona disabile sono tasselli fontamentali per arrivare ad una completa integrazione sociale, proprio a riguardo ciò sono stati fatti grandi passi avanti sul piano legislativo con la legge 68/99 "Norme per il diritto al lavoro dei disabili", la quale promuove l'inserimento lavorativo delle persone disabili attraverso il collocamento mirato e le assunzioni obbligatorie da parte di datori di lavoro pubblici e privati che sono tenuti ad assumere lavoratori con handicap alle loro dipendenze. E qui la domanda sorge spontanea:ma il fatto che i datori di lavoro debbano per legge riservare un numero fisso di posti di lavoro per persone diversamente abili non è forse considerata come un'ulteriore discriminazione nei confronti di queste persone? Non si sentirebbe forse il disabile troppo avvantaggiato rispetto agli altri "normali" lavoratori? A mio avviso no in quanto, è vero che l'integrazione di cui stiamo parlando qui significa abbattere i muri delle differenze per per far sentire le persone tutte uguali sul piano sociale,scolastico,lavorativo, ma è anche vero che una persona definita disabile ha pur sempre delle limitazioni e il fatto di sottolineare determinate differenze non è sempre discriminazione ma aiuto, un tendere la mano per poter partire tutti ad uno stesso livello seppur con diverse capacità.
Partendo da questa riflessione io proverei ad immaginare quanti datori di lavoro, quante imprese sarebbero disposti di loro spontanea volontà a riservare dei posti di lavoro da assegnare solo a persone con determinati requisiti fisici, secondo me non molti perchè le persone, la maggior parte delle persone tende a pensare per sè e per il proprio interesse e questa non è una visione negativa o pessimistica del mondo ma è la verità, perchè non tutti nasciamo caritatevoli e magnanimi verso il prossimo, talvoltà la generosità e l'amore per gli altri vanno insegnati (o imposti in questo caso)ma non è sempre un male.
Questa è la mia opinione a riguardo ma sarei curiosa di sentirne di discordanti.

martedì 7 aprile 2009

disabilità,handicap..parole che hanno assunto un'importanza maggiore oggi all'interno della nostra società e dell'immaginario collettivo.Infatti molta più sensibilità,molta più attenzione e molti più servizi sono rivolti oggi a queste persone che hanno esigenze un po' più complesse di quelle della maggioranza delle persone che noi chiamiamo.."normali".Ma disabilità comprende molto più di quello che spesso immaginiamo,infatti non c'è solo la disabilità motoria ma anche quella visiva ,uditiva,psichica...ognuna di queste comporta diverse problematiche,diversi bisogni e servizi e va analizzata nel caso specifico.
Talvolta la vasta gamma di servizi offerti alla persona disabile non bastano per farla sentire "normale",dato che spesso ci si concentra più sull'eliminazione dell'ostacolo che sulla creazione di uno spazio,voglio dire che oramai tutte le scuole,le università,i negozi, gli uffici pubblici abbondano di quel minimo di servizi per la persona con handicap,per lo meno motorio,adattando le toilette(non proprio tutti!!),mettendo a disposizione parcheggi,costruendo piattaforme elevatrici ma ci sono ancora troppo pochi servizi per l'occupazione lavorativa,soprattutto per quanto riguarda la disabilità mentale o visiva.E io penso che se si ha il desiderio e la capacità,seppur limitata ,di lavorare ma non ne venga data la possibilità,la persona si sentirà sempre a metà!Riflettiamo.

venerdì 3 aprile 2009


Ciao!
In questo blog cercherò di parlare del difficile mondo del lavoro per persone con esigenze un po' ''speciali''.