mercoledì 27 maggio 2009


Anche se questo blog è nato per esigenze di università, l'argomento non è stato scelto a caso ma nutro un vero interesse per l'ambito della disabilità, interesse che è cresciuto durante questi tre anni da studente del corso di Educatore Professionale, mentre il lavoro applicato alla disabilità è una cosa che è arrivata dopo, quando ho scelto l'ambito del mio tirocinio anzi potremmo dire che è il tirocinio che ha scelto me, dato che inizialmente dovevo svolgerlo in un CEOD e invece per cause di forza maggiore (il CEOD chiudeva nel periodo del mio tirocinio) quest'estate sarò occupata al centro operativo di handicap adulto e SIL dell'U.L.S.S. n°19.

Questo centro cerca di offrire progetti e interventi terapeutico-riabilitativi diversificati; in particolare vengono elaborati percorsi di inserimento lavorativo e occupazionale dei soggetti disabili, attraverso progetti mirati e con modalità personalizzate di intervento, coinvolgendo il mondo del lavoro pubblico e privato locale. La fascia di utenza della quale si occupa il centro operativo sono persone con disabilità fisiche o psichiche, ma anche persone emarginate (persone che hanno avuto problemi di dipendenza da sostanze o alcol, per persone con progetti di pene alternative al carcere, persone immigrate o con difficoltà economiche).

Queste persone,dopo aver sostenuto un colloquio con un'educatrice o comunque una persona facente parte del personale del centro occupazionale, vengono aiutate a trovare un lavoro che meglio si addice alle loro esigenze; alle persone che hanno un grave handicap invece sono offerti lavori più "protetti" e che non comportino troppa responsabilità ma che comunque garantiscano un servizio indispensabile come per esempio bidello nelle scuole o aiuto cuoco.

martedì 26 maggio 2009

disabili a fumetti



Oggi voglio parlare di una simpatica ed utile iniziativa proposta dal FISDE (Fondo Integrativo Sanitario per i Dipendenti del gruppo Enel), mi riferisco ad una campagna di sensibilizzazione ed informazione rivolta a tutti i suoi dipendenti riguardo la legge 68/99 (la normativa per la tutela dei diritti dei lavoratori disabili, risale a qualche post fa!).


Per arrivare al punto, il FISDE ha scelto il fumetto per veicolare in modo diverso e divertente queste informazioni riguardo ad un argomento così delicato; il protagonista di questa storia è un ragazzo disabile in carrozzina che grazie alla legge 68/99 e alla sua famiglia riesce a trovare lavoro,il fumetto è inoltre integrato di spiegazioni a piè di pagina.


Trovo questa iniziativa molto carina e penso che molte altre aziende dovrebbero portala avanti perché anche se dovrebbe essere lampante a tutti ormai che una persona anche se disabile DEVE avere gli stessi diritti e talvolta anche qualche agevolazione in più molto spesso invece non è così scontato e ci sono ancora molte persone che ,un po' per ottusità un po' per disinteresse, non ne hanno la più pallida idea.




Restando in tema di campagne di sensibilizzazione è molto intelligente anche quella proposta dall' associazione Atlha Onlus, circoscritta al comune di Milano il 13 dicembre 2007, :“Una persona disabile ha i tuoi fini. Ma non i tuoi mezzi.” la Campagna è stata pubblicata prevalentemente con l’esposizione di circa 1.200 pendolini bifacciali, distribuiti all’interno dei vagoni delle tre linee metropolitane, dei tram e dei jumbo tram. Al lancio della campagna erano presenti le più alte carche dello Stato.

mercoledì 20 maggio 2009

SIAMO MATTI, MICA SCEMI!

Qualche giorno fa ho visto un film molto molto bello che centra in pieno l'argomento del mio blog,il film è "Si può fare", è ambientato nella Milano anni '80 subito dopo l'entrata in vigore della legge Basaglia, i protagonisti sono infatti ex pazienti di ospedali psichiatrici di una cooperativa, il cui neo direttore, Nello, riuscirà con molta pazienza e passione a tirar fuori le potenzialità di ognuno di loro che si scopriranno essere veri e proprio lavoratori specializzati in parquet.

La trama è molto divertente e dai tono ironici ma allo stesso tempo fa riflettere su questo delicato argomento, ma sempre a cuor leggero;ci sono dei rari momenti di appena sfiorata drammaticità ma sempre sullo stile della commedia.


Ma il punto in cui vorrei soffermarmi è proprio l'atteggiamento del direttore che già dal primo momento che incontra queste persone, molto introverse e problematiche, li tratta come lavoratori a tutti gli effetti e non come malati, come soci non come matti!

Con moltissima pazienza riesce a coinvolgere tutti nel lavoro di squadra riuscendo, dopo molto allenamento e molti sbagli, a far imparare a tutti un mestiere con cui guadagnarsi da vivere riuscendo ad essere per la prima volta indipendenti e a farli sentire per la prima volta delle persone "normali".

Il film è tratto dalla vera storia della cooperativa Noncello di Pordenone sorta nel 1982 grazie a tre psichiatri e sei pazienti appena usciti dai manicomi chiusi dalla legge 180; oggi questa è la cooperativa più grande e famosa d'Italia che da lavoro a molte persone emarginate dalla società e li aiuta ad integrarsi nel mondo del lavoro con finalità terapeutico riabilitative e di integrazione sociale.

Per finire consiglio a tutti di vedere questo film e di consultare il sito www.coopnoncello.it per saperne di più e magari avvalersi dei loro servizi.

venerdì 15 maggio 2009

Un altro sistema su base territoriale che risponde alle esigenze lavorative di persone disabili è il CEOD (Centro Educativo Occupazionale Diurno)nati con lo scopo di dare continuità a percorsi scolastici e formativi dopo la scuola dell'obbligo;il CEOD rappresenta una delle più importanti reti di servizi per l'integrazione sociale di persone con disabilità.
Le persone chi vi usufruiscono sono aiutate a sviluppare e mantenere un certo grado di autonomia ma anche a intrecciare relazioni sociali, inoltre hanno la possibilità di potenziare le proprie abilità e attitudini individuali per poter al fine di conseguire delle capacità lavorative in base alle potenzialità di ognuno.
E' rivolto a persone in età compresa fra i 16 e i 60 anni,che abbiano portato a termine l'iter scolastico dell'obbligo e per i quali non sia possibile prevedere alcun inserimento in Corsi di Formazione Professionale o
che al termine di essi non sia possibile inserire in ambito lavorativo o in altre strutture.
Questo sistema è d'aiuto anche per la famiglia della persona disabile, gravata continuamente da molti problemi che la malattia comporta, comunque confortati dal fatto che il figlio/a si trova in un ambiente protetto che gli/le darà la possibilità, un giorno, di vivere autonomamente.
Io penso che molti degli utenti di un Centro Diurno, con un grado di disabilità non particolarmente grave, acquisiscano più speranza nel futuro, speranza di poter vivere in maniera autonoma,di trovare un lavoro come tutte le persone "normali",anche il fatto stesso di stare a contatto con molte alte persone con gli stessi problemi è confortante, ma anche d'aiuto in quanto si imparano regole e comportamenti sociali che magari fino a quel momento si ignoravano ma anche lo stesso supporto emotivo ed affettivo che si trova nell'altro può rinforzare la spesso fragile sensibilità di queste persone.
In molti centri diurni gli operatori portano avanti molti e variegati proget
ti educativi-formativi per ampliare la sfera delle capacità funzionali,motorie ed espressive,per esempio laboratori di teatro,informatica, pittura, musica ma anche laboratori culinari, di giardinaggio, pet terapy.Tutte queste attività oltre a far acquisire competenze per un futuro lavoro (per chi potrà lavorare,anche mediante le cooperative sociali) sono utili a responsabilizzare la persona e far sì che sappia badare autonomamente a sé.

martedì 12 maggio 2009

Sicuramente quelle che per prime sono state di aiuto per l'inserimento sociale e lavorativo delle persone più svantaggiate (dalla disabilità alla tossicodipendenza) sono le cooperative sociali, imprese senza finalità di lucro aventi lo scopo di "perseguire l'interesse generale della società alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini" come stabilito dalle legge 381/1991. Il bacino di utenza è molto variegato ma con un denominatore comune che è la "diversità", infatti i fruitori di questi servizi sono disabili, anziani, malati, pazienti psichiatrici, tossicodipendenti, alcolisti, minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare, e a chi deve scontare una pena ma è ammesso a misure alternative alla detenzione. L'obiettivo della cooperativa sociale è quindi quello di dare la possibilità di un impiego a persone che avrebbero difficoltà a procurarselo per la necessità di particolari esigenze, per esempio una persona con handicap, o addirittura a chi non viene accettato dalla società , ad esempio la diffidenza che molti individui hanno per ex carcerati o tossicodipendenti.

Queste particolari imprese si diramano in due grandi gruppi a seconda della tipologia di utenza:le cooperative sociali di tipo A per la gestione di servizi socio sanitari ed educativi con finalità di promozione sociale e di sviluppo nella società, qui gli operatori danno perlopiù aiuto e sostegno concreti,organizzano centri educativi e ricreativi; le cooperative di tipo B invece si occupano dell'inserimento lavorativo di soggetti con disabilità fisica o psichica , ragazze madri, ex detenuti ed ex tossicodipendenti, l'ambito lavorativo è molto vario dall'agricolo all'industriale, dall'artigianale al commerciale.

Oggi le cooperative sociali,sia di tipo A che di tipo B, sono numerose in tutt'Italia e trovo che questo sia di grande sostegno non solo per i diretti interessati ma anche per le loro famiglie; per chi volesse avere maggiori informazioni a riguardo nella nostra regione rimando a
http://www.venetosociale.it/ .



Spostandoci un po' dall'ambito lavor
ativo voglio riportarvi una notizia che mi ha fatto sorridere, naturalmente sempre restando in tema di disabilità, per tutti i trasgressori dei posti auto riservati ai disabili è stata proposta una multa morale, dato che come sappiamo le multe pecuniarie non fanno più paura a nessuno! L'iniziativa è di un comune pugliese che ha giustamente pensato di distribuire a tutti i cittadini disabili di talloncini (rigorosamente gialli!) che citano: da un lato "Hai parcheggiato in un posto riservato ad una persona disabile"e dall'altro "I posteggi riservati per le persone disabili non sono un lusso o un privilegio. Sono una necessità. Ci vuole spazio per caricare e scaricare la carrozzina, uno scivolo vicino per accedere al marciapiede. FORSE NON LO SAPEVI, ORA LO SAI. Parcheggia da un'altra parte."

Anche gli abitanti del Canton Ticino si sono difesi bene con i cartelli "NO HANDICAP?NO PARKING!". Queste iniziative oltre che simpatiche sono molto utili per arrivare dove la normativa non riesce!

venerdì 8 maggio 2009

Un altro passo avanti sta per essere fatto dal parlamento a favore dei disabili con la proposta di legge che consentirebbe l'elettorato attivo a domicilio a tutte quelle persone impossibilitate a raggiungere i seggi perché disabili o malati gravi. A tale disegno di legge poi è riconosciuta una doppia valenza se si pensa al terreno ancora instabile nel quale ha messo radici: la tanto discussa crisi economica, che per una volta non rappresenta la scusa per calpestare i diritti civili ma al contrario una spinta per superare le barriere.
Inutile accennare al fatto che in altri Paesi altamente civilizzati come il nostro questa legge è ormai storia vecchia, per citarne alcuni: in Francia vi è la possibilità di votare per procura mediante un incaricato che sia iscritto allo stesso seggio, in Australia la commissione elettorale invia al domicilio dell'interessato un seggio mobile il giorno delle elezioni mentre in Irlanda e in Canada si può votare per posta.
Anche se non è ancora stata approvata si spera che tutti i disabili entrino in pieno possesso dei propri diritti di cittadino entro le prossime elezioni!
Mi scuso se il tema di oggi non è del tutto inerente con l'argomento del mio blog ma data la portata della notizia mi sembrava giusto riportarla
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