giovedì 16 aprile 2009

L'indipendenza economica e l'inserimento nel mondo del lavoro sono due cose importantissime per la persona e per la persona disabile sono tasselli fontamentali per arrivare ad una completa integrazione sociale, proprio a riguardo ciò sono stati fatti grandi passi avanti sul piano legislativo con la legge 68/99 "Norme per il diritto al lavoro dei disabili", la quale promuove l'inserimento lavorativo delle persone disabili attraverso il collocamento mirato e le assunzioni obbligatorie da parte di datori di lavoro pubblici e privati che sono tenuti ad assumere lavoratori con handicap alle loro dipendenze. E qui la domanda sorge spontanea:ma il fatto che i datori di lavoro debbano per legge riservare un numero fisso di posti di lavoro per persone diversamente abili non è forse considerata come un'ulteriore discriminazione nei confronti di queste persone? Non si sentirebbe forse il disabile troppo avvantaggiato rispetto agli altri "normali" lavoratori? A mio avviso no in quanto, è vero che l'integrazione di cui stiamo parlando qui significa abbattere i muri delle differenze per per far sentire le persone tutte uguali sul piano sociale,scolastico,lavorativo, ma è anche vero che una persona definita disabile ha pur sempre delle limitazioni e il fatto di sottolineare determinate differenze non è sempre discriminazione ma aiuto, un tendere la mano per poter partire tutti ad uno stesso livello seppur con diverse capacità.
Partendo da questa riflessione io proverei ad immaginare quanti datori di lavoro, quante imprese sarebbero disposti di loro spontanea volontà a riservare dei posti di lavoro da assegnare solo a persone con determinati requisiti fisici, secondo me non molti perchè le persone, la maggior parte delle persone tende a pensare per sè e per il proprio interesse e questa non è una visione negativa o pessimistica del mondo ma è la verità, perchè non tutti nasciamo caritatevoli e magnanimi verso il prossimo, talvoltà la generosità e l'amore per gli altri vanno insegnati (o imposti in questo caso)ma non è sempre un male.
Questa è la mia opinione a riguardo ma sarei curiosa di sentirne di discordanti.

1 commento:

  1. il riservare posti di lavoro per individui disabili è un'esigenza ineluttabile. Si potrebbe tuttavia porre un problema di contrasto con il principio di eguaglianza e con quello della libertà di iniziativa economica riguardo al diverso trattamento riservato a datori di lavoro con particolari caratteristiche ed alle organizzazioni religiose, le quali ultime in particolare, al contrario delle altre organizzazioni di tendenza, sono tenute a reintegrare i posti di lavoro riservati ad individui disabili (7% se non sbaglio) divenuti vacanti a prescindere dalla volontà di procedere a nuove assunzioni.

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