martedì 2 giugno 2009



E' importante ricordare che:
INSERIMENTO: è l’approccio che riconosce il diritto delle persone con disabilità ad avere un posto nella società, ma che si limita ad inserirle in un posto spesso separato dalla società (per es. un istituto o una classe speciale) o in una situazione passiva (quello che nel movimento delle persone con disabilità chiamiamo tappezzeria). La decisione su “dove” debbano vivere e “come” debbano essere trattate non è presa dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie, nel caso non possano rappresentarsi da sole
INTEGRAZIONE: è il processo che garantisce alle persone con disabilità il rispetto dei diritti all’interno dei luoghi ordinari, senza però modificare le regole e i principi di funzionamento della società e delle istituzioni che li accolgono. Vi è dietro questa impostazione ancora una lettura basata sul modello medico della disabilità (tali persone sono malate, invalide, limitate e la disabilità viene considerata una condizione soggettiva causata dalle minorazioni; le persone con disabilità vanno tutelate sulla base di un intervento speciale, vedi per es. insegnante di sostegno). Prevale l’idea che le persone con disabilità siano speciali e vadano sostenute attraverso interventi prevalentemente tecnici.
INCLUSIONE: è il concetto che prevale nei documenti internazionali più recenti.

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